Riti e tradizioni pasquali in giro per il mondo
La Pasqua è per il mondo cristiano la festa più importante dell’anno e viene festeggiata in giro per il mondo con tradizioni e riti differenti.
In Grecia vi è un’antica tradizione chiamata “Tsougrisma”. Si tratta di una sorta di competizione. Familiari e amici si ritrovano nei giardini e cortili delle loro case e ad ognuno viene affidato un uovo; la gara consiste nel cercare di rompere le uova degli altri con il proprio che deve rimanere integro. È un rito legato alla passione di Cristo: la rottura dell’uovo simboleggia la morte e la resurrezione di Gesù.
Negli Stati Uniti, precisamente nel giardino della Casa Bianca, vi è un’altra tradizione pasquale: the “Easter Egg Roll”. Si tratta di un evento che viene ripetuto fin dai tempi del presidente Rutherford che nel 1873 introdusse questa sorta di gioco. Scelti in precedenza una serie di bambini possono partecipare assieme ai loro genitori a questa gara, che viene effettuata il lunedì dell’Angelo e consiste nel far rotolare delle uova, colorate in precedenza con tempere e pastelli dai bambini, spingendole con una sorta di lungo cucchiaio lungo il prato della Casa Bianca, come d’altronde viene indicato direttamente dal nome dell’evento.
Una tradizione storica, che ha creato oggetti di grande valore sia artistico che economico, è quella relativa all’Uovo Fabergé. Nel 1885 lo zar di Russia Alessandro III richiede a Peter Carl Fabergé e ai suoi orafi di realizzare dei gioielli a forma di uovo, decorati con preziosi intarsi che richiamano lo stile Rococò o l’Art Nouveau, come sorpresa di Pasqua per la moglie Marija Fëdorovna. Il primo uovo replica quello di una gallina in maniera verosimile per colore e dimensione: di colore bianco con smalto opaco, ha una struttura a matrioska e contiene un tuorlo tutto d’oro, contenente a sua volta una gallinella ricoperta d’oro e smalti con gli occhi di rubino, la quale ancora racchiude una copia in miniatura della corona imperiale. Questa tradizione della realizzazione dell’Uovo Fabergé continua anche dopo la morte dello zar Alessandro III facendo arrivare la realizzazione di questi oggetti a 52 esemplari. Le opere successive non sono sempre legate all’evento della Pasqua che fu comunque il motivo d’origine del primo esemplare.
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