Le Porte di Milano: Porta Nuova medievale
Situata all’incrocio tra piazza Cavour e via Manzoni, la Porta Nova si trovava sull’asse viario che da Milano portava a Monza.
Si tratta di una delle sei porte che permettevano l’accesso alla città attraverso la cinta muraria ricostruita a partire dal 1171 in seguito alla distruzione causata dall’assedio di Federico Barbarossa (1162).
Nella prima metà del XIV secolo venne ristrutturata da Azzone Visconti: in origine era costituita da due torri in laterizio e caratterizzata da un doppio fornice con archi a sesto ribassato, formati da conci in pietra.
Nel corso della ristrutturazione, tra il 1336 e la metà del XIV secolo, la porta accolse come ornamento tra i due fornici degli archi un gruppo scultoreo. Le opere furono commissionate da Azzone e da Giovanni Visconti allo scultore toscano Giovanni di Balduccio – autore dell’Arca di San Pietro Martire custodita all’interno della Cappella Portinari -, che progettò i complessi scultorei delle sei porte urbiche. Le quattro statue collocate nel tabernacolo di Porta Nuova raffigurano al centro la Madonna in trono con il Bambino e ai lati i tre Santi Ambrogio, Gervaso e Protaso, tutte in marmo di Candoglia (il marmo deli Duomo di Milano) così come la cornice che le racchiude. Al di sotto del tabernacolo, trovano collocazione due ritratti di età romana raffiguranti due mercanti di stoffa dal nome “Novelli”, pertinenti probabilmente alla porta romana che sorgeva poco più arretrata e inseriti nella struttura.
Nel XIX secolo la Porta Nuova fu restaurata e fortemente modificata: le case addossate alla struttura furono interamente demolite e si decise di trasformare le torri in due avancorpi caratterizzati da ampi passaggi pedonali. Inoltre, sul fronte verso la città fu inserita la stele funeraria romana di “Caio Vetio Novello”, che mostra i ritratti del capofamiglia e degli antenati in nicchie centinate (metà del I sec. d.C.). Nel paramento furono inserite altre due stele funerarie romane in marmo e in pietra di Vicenza, asportate nel 1990 (sostituite dai rispettivi calchi) e conservate oggi nel Civico Museo Archeologico.
Insieme a Porta Ticinese, Porta Nuova è l’unica superstite dell’antica cinta muraria medievale della città che correva lungo la cerchia dei Navigli.
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