La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro
La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro, situata nel cuore della città di Milano tra via Torino e via Speronari, si mostra come uno straordinario esempio delle stratificazioni storiche e delle contaminazioni artistiche della città.
Il nucleo originario della costruzione è costituito da un sacello di epoca medievale (IX secolo) dedicato a San Satiro, fratello di Sant’Ambrogio, che presenta una struttura a pianta quadrangolare con absidi su tre lati e rari affreschi frammentari di età carolingia. Il sacello era affiancato da un campanile a pianta quadrata costruito con mattoni a vista, prototipo dell’architettura preromanica lombarda, non rimaneggiato da interventi successivi e tutt’oggi visibile.
Il piccolo edificio di culto originario alla fine del 1400 venne inglobato nella nuova imponente chiesa progettata dall’architetto urbinate Donato Bramante su commissione del duca Gian Galeazzo Sforza ed edificata tra il 1478 e il 1518.
Una delle caratteristiche più straordinarie della Chiesa di Santa Maria presso San Satiro è la pianta a croce greca caratterizzata da un’abside semicircolare, che conferisce al luogo di culto un aspetto unico e suggestivo. Nella realizzazione dell’edificio il Bramante dovette affrontare una sfida unica: per venire incontro alle esigenze del duca, che desiderava che la chiesa avesse l’aspetto di una grande basilica benchè lo spazio a disposizione per la costruzione fosse molto limitato, l’architetto si avvalse di numerosi artifici prospettici tali da rendere la chiesa uno straordinario esempio di architettura rinascimentale. In particolare, il gioco di illusione ottica concepito per l’interno dell’edificio permette allo stesso di sembrare molto più ampio di quanto in realtà non sia. E come gli archi trionfali dipinti prospetticamente sulle pareti conferiscono volume, così il coro, di dimensioni molto ridotte, grazie all’utilizzo di stucchi dipinti a formare una fuga prospettica, sembra apparentemente occupare uno spazio pari ai bracci del transetto. L’edificio è dominato da una cupola emisferica, decorata con lacunari dipinti in oro e azzurro, che culmina in una piccola lanterna.
La chiesa non subì particolari interventi fino al XIX secolo, quando fu sottoposta a restauri che interessarono anche la facciata, progettata in forme neorinascimentali.
Il Recupero della Darsena a Milano: Un Progetto di Rigenerazione Urbana tra Storia e Socialità
I collegamenti tra San Carlo Borromeo e la Basilica di Sant'Eustorgio
San Carlo Borromeo e la Basilica di Sant’Eustorgio: Riforma, Culto e Reliquie dei Re Magi
I collegamenti tra San Carlo Borromeo e la Basilica di Sant'Eustorgio
Il Recupero della Darsena a Milano: Un Progetto di Rigenerazione Urbana tra Storia e Socialità
I collegamenti tra San Carlo Borromeo e la Basilica di Sant'Eustorgio
San Carlo Borromeo e la Basilica di Sant’Eustorgio: Riforma, Culto e Reliquie dei Re Magi
I collegamenti tra San Carlo Borromeo e la Basilica di Sant'Eustorgio