Il Parco Papa Giovanni Paolo II

 

La storia del parco ha inizio con una modifica al Piano Regolatore Generale Comunale del 1925, che prevedeva la riqualificazione delle zone paludose retrostanti la Basilica di San Lorenzo e la demolizione di alcuni edifici circostanti, creando uno spazio aperto tra la basilica stessa e le Colonne Romane omonime, con la Piazza Vetra alle spalle. In passato, questa zona era attraversata da un fosso maleodorante, alimentato dalle numerose botteghe dei conciatori, che sfociava nella vicina Roggia Seveso.

Il progetto per la realizzazione di un’area verde risale al dopoguerra e fu concepito dagli architetti Bagatti Valsecchi e Grandi, pensando a una sorta di passeggiata archeologica tra i due antichi templi, le Colonne di San Lorenzo e i pochi resti dell’Anfiteatro Romano che si trovano sul lato sinistro di corso di Porta Ticinese.

Durante i lavori di riqualificazione in vista del Giubileo del 2000, sono stati realizzati dieci varchi controllati per l’accesso al parco. In quell’occasione, il nome del parco, precedentemente conosciuto come “Parco delle Basiliche”, è stato cambiato in onore del Papa Giovanni Paolo II. Uno dei risultati di questo progetto è stato l’evidenziare il rapporto tra la parte absidale delle basiliche e il verde circostante.

Tra gli edifici architettonici che circondano il parco spiccano la Basilica di San Lorenzo, un gioiello dell’architettura paleocristiana risalente al IV secolo, noto come l’unico esempio di chiesa bizantina a Milano che è stato restaurato e arricchito durante il Rinascimento nel XVI secolo. Accanto a questa, sorge la Basilica di Sant’Eustorgio, risalente all’epoca romanica del IX secolo, che presenta un fascino intramontabile.

Per quanto riguarda la sua flora, all’ingresso sud, da via Molino delle Armi, si trova un interessante gruppo di gelsi, seguito da un raro esemplare di Celtis Orientalis, conosciuto come Bagolaro della Guinea. Tra le altre specie presenti, si possono trovare aceri, betulle, olmi, pioppi, prugnoli, querce e tigli, disseminati su vasti prati.