Il Naviglio Pavese
Il Naviglio Pavese fa parte del “Sistema dei Navigli” milanesi ed è stato progettato come canale artificiale navigabile per collegare la città di Milano al centro urbano di Pavia. La costruzione ebbe inizio nella seconda metà del 1300, durante il dominio della famiglia Visconti a Milano, ma i lavori avanzarono lentamente a causa di ostacoli tecnici e finanziari. Nella seconda metà del 1500 il progetto venne ripreso ma subito sospeso e nuovamente avviato nel 1812 con Napoleone. Infine, nell’agosto del 1819 Ranieri, Arciduca d’Austria e Vicerè del Lombardo-Veneto, inaugurò il Naviglio Pavese, che dalla Darsena di Porta Ticinese, a pochi passi dalla Basilica di Sant’Eustorgio, sfocia nel fiume Ticino passando per Binasco e Pavia. Tra Ottocento e Novecento, con il fiorire delle prime attività industriali lombarde, il Naviglio di Pavia conobbe il suo periodo d’oro e attorno ad esso si sviluppò un articolato e significativo sistema economico.
Oggi, partendo dalla Darsena, è possibile seguire il percorso del Naviglio Pavese via terra e, dirigendosi verso sud, raggiungere in poche ore la città di Pavia. Il percorso è lungo circa 33 km ed è possibile affrontarlo a piedi oppure in bicicletta. Dopo circa 2,5 km, lungo il Naviglio Pavese all’altezza della Conca Fallata (la seconda e più importante chiusa del canale con i suoi 5 m di salto), si incontra la Chiesa di Santa Maria la Rossa (detta anche “Santa Maria alla Fonte” o più comunemente “Chiesa Rossa”), un edificio sacro in stile romanico (XII secolo), cuore di un borgo rurale antichissimo.
Dopo aver attraversato il Parco agricolo Milano Sud fino a Binasco (MI), centro urbano situato a metà del percorso, l’itinerario piega leggermente verso est, per dare origine a un secondo rettifilo che conduce fino a Pavia. Questo è uno dei tratti più belli del canale, con fossi e lunghi filari di alberi a indicare la via fin quasi all’orizzonte.
Percorsi circa 10 km, si raggiunge la Certosa di Pavia, mirabile esempio di architettura gotico-rinascimentale, edificata a partire dal 1396 per volere di Gian Galeazzo Visconti, Duca di Milano. Proseguendo nel percorso si entra nel Parco Visconteo, riserva di caccia e luogo di svago e rappresentanza dei Duchi di Milano, che collegava la Certosa e il Castello Visconteo di Pavia (1360).
Superato l’imponente castello, il canale si congiunge al fiume Ticino.
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