Il Naviglio Grande
Il Naviglio Grande è il primo dei canali che formano il “Sistema dei Navigli” milanesi, il più antico e il più importante. Nel 1177 l’arcivescovo di Milano, Galdino della Sala, concepì l’idea di creare un canale artificiale per collegare Milano al fiume Ticino, con l’obiettivo di migliorare il sistema di navigazione fluviale per facilitare il trasporto delle merci e promuovere lo sviluppo economico della città. Nel 1209 il canale da Tornavento, una località del comune di Lonate Pozzolo (VA), arriva a Milano, riversando le proprie acque nel bacino d’acqua chiamato “laghetto di Sant’Eustorgio”, sostituito nel 1603 dalla Darsena, e nel 1272 diventa navigabile.
Oggi, partendo dalla Darsena, nel quartiere di Porta Ticinese, è possibile seguire il percorso del Naviglio Grande via terra e, dirigendosi verso sud, raggiungere in poche ore l’abbazia di Morimondo. Il percorso è lungo circa 24 km ed è possibile affrontarlo a piedi oppure in bicicletta. A metà circa del rettifilo del Naviglio Grande si incontra la Chiesa di San Cristoforo, patrono di pellegrini e barcaioli, la cui costruzione fu contemporanea a quella del canale, al punto che l’edificio stesso divenne il segnale dell’imminente ingresso in città.
Uscendo da Milano si superano i paesi di Corsico e Gaggiano e si prosegue lungo l’Alzaia del Naviglio, la strada che costeggia il canale e che anticamente veniva utilizzata per trainare le imbarcazioni controcorrente grazie all’ausilio di animali da tiro fino ad Abbiategrasso, dove il Naviglio si divide. Per raggiungere Morimondo, bisogna procedere verso sud lungo il Naviglio di Bereguardo, all’interno del Parco del Ticino. Iniziato nel 1420 per volere del duca di Milano Filippo Maria Visconti, il canale fu realizzato in gran parte tra il 1457 e il 1470 per volontà di Francesco I Sforza, per congiungersi al Ticino dopo 19 km al ponte di Bereguardo e fu utilizzato fino all’inizio del XIX secolo, quando venne sostituito dal Naviglio Pavese.
Dalla biforcazione, percorsi circa 7 km, si raggiunge Morimondo, paesino presso cui sorge un’antica abbazia cistercense edificata in un’area bonificata tra il 1182 e 1296 e nota per l’imponente architettura.
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