Dantedì 2024

Oggi 25 marzo è il Dantedì, la giornata dedicata al sommo poeta italiano Dante Alighieri. Si tratta di un’occasione per celebrare la cultura e la letteratura del nostro paese, tant’è che in diverse città italiane hanno luogo numerosi eventi culturali dedicati al poeta duecentesco.

Questa data cade nello stesso giorno dell’Annunciazione, il giorno in cui l’arcangelo Gabriele annunciò alla Vergine Maria il concepimento di Cristo; ed è anche considerato, nella Divina Commedia, il giorno in cui Dante inizia il suo viaggio che dall’Inferno lo porterà verso il Paradiso dove avrà una fugace visione di Dio.

Per la chiesa e comunità di Sant’Eustorgio questa festività è particolarmente sentita, in quanto vi sono dei legami storici che collegano Dante e la Cappella Portinari. Infatti della famiglia Portinari faceva parte la figlia di Folco Portinari, Beatrice la donna amata dal grande poeta, e, dopo che Virgilio avrà portato a termine la sua opera di guida nell’Inferno e nel Purgatorio, sarà proprio Beatrice Portinari a fare da guida a Dante nel Paradiso.

Due secoli dopo un discendente di Folco, Pigello Portinari, farà costruire la Cappella che da lui prende nome come luogo di sepoltura per sé e la propria famiglia. Pigello, che era fiorentino, si trasferì a Milano intorno al 1452 per aprirvi una filiale del banco mediceo e, entrato nella corte sforzesca, conobbe i più grandi artisti dell’epoca, fra cui il Foppa a cui si devono i meravigliosi affreschi della cappella.

Ed ecco perché questa magnifica opera d’arte, fra le più importanti di Milano, ci lega a Dante: un discendente in via collaterale di Beatrice l’ha voluta e l’ha lasciata a noi, ricordo imperituro della famiglia Portinari.

L’attenzione del visitatore è posta alle scene che riguardano la vita e i miracoli di San Pietro Martire e l’Annunciazione e Assunzione della Vergine. Tuttavia se guardiamo con attenzione la cupola il pensiero ci corre a come la decorazione sembri essere legata al concetto di Paradiso. Lo si evince dal catino absidale con i cori angelici, dai Santi e dai Padri della Chiesa, dalla decorazione della stessa cupola dove i colori e le sfumature sembrano portarci verso una dimensione extra terrena, così come la cupola in sé indirizza lo sguardo verso il cielo.