800 anni dal Natale di Greccio
Nel 2023 la famiglia francescana celebra 800 anni dalla notte di Natale in cui Francesco d’Assisi a Greccio mise in scena per la prima volta la nascita di Gesù dando vita al primo Presepe della storia. Per ricordare l’importanza di questa ricorrenza dieci musei della Lombardia si sono costituiti parte di un Museo diffuso nell’ambito del “Progetto Frate Francesco 2023-2026”. Il Museo di Sant’Eustorgio è uno dei dieci musei lombardi che ha aderito al progetto del Museo Diffuso, ricordano l’evento di quella notte di Natale del 1223 attraverso la valorizzazione di quattro opere dedicate al tema del Presepe e della Natività di pertinenza del proprio patrimonio culturale.
Dal 1° dicembre 2023 al 7 gennaio 2024 sarà possibile, infatti, ammirare presso le sale del Museo i seguenti dipinti selezionati per l’iniziativa: Natività (Anonimo, inizio XVII secolo), Adorazione dei pastori (derivazione da Sebastiano Filippi detto Il Bastianino, fine XVI secolo), Adorazione dei Magi (Anonimo, inizio XVII secolo) e una seconda Adorazione dei Magi (Anonimo, inizio XVII secolo).
Il dipinto della Natività, probabilmente parte di un complesso decorativo più ampio, mostra contestualmente l’annuncio ai pastori e l’adorazione del Bambino, sorretto, venerato e cullato dagli Angeli al suono di liuto e sistri. Da segnalare la Vergine adorante, che rinnova l’iconografia lombarda della “Madonna dell’Umiltà”.
Nel dipinto raffigurante l’Adorazione dei pastori si riconosce al centro Gesù sorretto da Giuseppe e adorato da Maria, mentre sulla sinistra sono ritratti due pastori inginocchiati. La capanna è sormontata dagli Angeli in volo e sullo sfondo si intravede un paesaggio collinare. L’insistenza sull’anatomia del Bambino, i colori delle vesti di Maria, le teste dei pastori, la tipologia del paesaggio rimandano alla cultura veneta. Tuttavia, la chiara matrice veneziana è filtrata attraverso la cultura ferrarese: le forme miniaturizzate e l’insistenza su un moderato patetismo rimandano alla cultura di Sebastiano Filippi detto il Bastianino. Si tratta probabilmente di una derivazione dall’artista, realizzata verso l’ultimo ventennio del Cinquecento forse in area ferrarese. È stata proposta l’identificazione con “la Madonna et Natività del Signore con li pastori”, citata nel 1666 nella “Acceptatio” della collezione Marone.
Completano la serie delle opere dedicate al tema del Presepe e della Natività selezionate dal patrimonio culturale del museo due dipinti degli inizi del XVII secolo raffiguranti l’Adorazione dei Magi. Nel primo dipinto, la Vergine, caratterizzata da spunti raffaelleschi ma con elementi che riportano alla “Madonna della serpe” del Figino, regge un Bambino a cui viene offerto il tributo dai Magi, mentre in secondo piano San Giuseppe osserva la scena; sullo sfondo, un paesaggio con ruderi sovrastati da una stella e il corteo dei Magi. Nel secondo dipinto, la raffigurazione risulta più aderente all’iconografia più diffusa: nel consueto schema compositivo che caratterizza l’Adorazione dei Magi spicca il particolare di un servo che consegna direttamente a Giuseppe l’oro di Baldassarre.
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