Alle origini della Festa di San Giovanni Battista
Il solstizio d’estate è un evento astronomico che si verifica ogni anno intorno al 21 giugno e si caratterizza per essere il giorno più lungo dell’anno. Insieme al solstizio d’inverno, rappresenta un momento chiave nell’anno astronomico e ha una lunga storia di interpretazioni simboliche e celebrazioni in diverse tradizioni culturali, da associarsi in primo luogo al ciclo delle stagioni, all’alternanza luce-oscurità, alla rinascita e al rinnovamento fino alla spiritualità e alla trascendenza.
Risultano piuttosto numerosi i casi in cui la chiesa cattolica ha adattato festività pagane preesistenti al proprio calendario liturgico, attuando così un processo sincretistico che ha condotto nel tempo a un’ampia diffusione del culto cristiano. La celebrazione dei solstizi rappresenta uno di questi casi. Cristianizzando tali festività, infatti, la chiesa ha fatto in modo che i due momenti chiave dell’anno coincidessero con i due capisaldi del calendario liturgico cattolico: così la festività pagana della Fors Fortuna (solstizio d’estate, 24 giugno), divinità connessa ai culti agrari e alla fertilità e simbolo del cambio di un ciclo segnato dalla raccolta del grano nei campi e dalle giornate che si accorciano, fu sostituita con la nascita di San Giovanni Battista, precursore del Figlio di Dio, mentre la festività pagana del Sol Invictus (solstizio d’inverno, 25 dicembre), celebrazione della nascita del Sole e dunque simbolo della luce che trionfa sul buio per le giornate che via via si allungano, fu sostituita con la nascita di Gesù.
La celebrazione della nascita di San Giovanni Battista rappresenta, peraltro, un evento unico nel calendario liturgico cattolico, nel quale, come è noto, si celebrano i santi soltanto nel giorno del loro martirio, per sottolineare ulteriormente l’eccezionalità della festa, che segna la fine di un ciclo in attesa di una nuova era, un momento di transizione e di anticipazione dell’arrivo di Gesù.
Nei festeggiamenti per San Giovanni Battista permane il rituale dell’accensione di fuochi notturni proprio della festa di Fors Fortuna, il cui significato viene tuttavia traslato per esemplificare i concetti di luce e purificazione.
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