Il “Cammino di San Pietro” – Antica Via Canturina
Il Cammino di San Pietro è un itinerario lungo circa 13 km che collega Cantù a Seveso ed è parte del più ampio e altrettanto antico percorso che lega l’asse viario del Lario (via Regina) con la città di Milano. In questo tratto la via, già nota in età romana, si consolida durante il Medioevo con il nome di “via Canturina”.
L’itinerario può essere considerato una sorta di piccola Francigena, che conduce naturalmente, tramite Milano, alla ben nota grande via Francigena e ai suoi poli lombardi, tra Pavia e Lodi.
Il Cammino è legato alla figura di Pietro da Verona, predicatore domenicano che il 6 aprile 1252, in compagnia del confratello Domenico, cadde vittima di un agguato nei boschi in località Farga, mentre percorreva la via Canturina tra Meda e Seveso: l’aggressore assalì Pietro sferrandogli diversi colpi sul capo con un falcastro (una specie di falce) e trafiggendolo nel fianco con un pugnale, oltre a ferire l’altro confratello, che morì alcuni giorni dopo nella foresteria del Monastero di Meda. La tradizione vuole che Pietro, prima di morire, abbia innalzato le mani al cielo per implorare il perdono del proprio aggressore e, bagnando un dito nel proprio sangue, abbia scritto sulla terra la parola “Credo”. Sul luogo del martirio gli Umiliati edificarono un ospizio in memoria di Pietro e l’anno successivo si avviò la costruzione di una chiesa.
Proclamato Martire nel 1253, Pietro venne sepolto nella Basilica di Sant’Eustorgio, presso cui risiedeva dal 1232, e le sue spoglie riposano ancora oggi all’interno dell’arca monumentale opera di Giovanni di Balduccio posta al centro della Cappella Portinari.
La grande suggestione esercitata da questa vicenda, rafforzata dalla presenza di alcune fonti secondo le quali Pietro predisse la sua morte un mese prima durante una predica a Milano, ha determinato nei secoli la configurazione del paesaggio dei circa 13 km che costituiscono il percorso, un itinerario pianeggiante che si snoda fra sei comuni, lambisce tre aree protette, ne attraversa una quarta, è solcato da un fiume affluente del Seveso e annovera oltre 30 punti di interesse storico-artistico-ambientale.
Tra questi ultimi, si segnalano in particolare: il complesso monumentale di Galliano a Cantù (XI secolo), insigne esempio del Romanico lombardo; l’Oratorio di Santo Stefano a Lentate sul Seveso, uno dei monumenti trecenteschi lombardi più importanti; la Chiesa di San Vittore a Meda, presso il cui monastero Pietro fece tappa prima del martirio, decorata internamente con un vasto ciclo di affreschi di scuola leonardesca di tale estensione da essere stata soprannominata “Cappella Sistina” della Brianza; il Santuario di Seveso, realizzato in memoria del martirio di frate Pietro e dove ancora oggi è custodito il falcastro utilizzato per l’agguato.
La Decorazione della Cappella di San Domenico nella Basilica di Sant’Eustorgio a Milano: L’Intervento di Andrea Pellegrini
La Cappella di San Domenico, tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Seicento, la cappella fu decorata dall’artista Andrea Pellegrini, che ottenne la commissione per la realizzazione di affreschi nella quinta cappella e nella prima cappella a destra della basilica.
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