L’Assunzione della Vergine nella Cappella Portinari
Prima di lasciarci alle spalle questo mese e dopo aver scoperto le origini di Ferragosto, facciamo ancora qualche passo indietro e dedichiamo questo ultimo appuntamento ad Agosto e al calendario romano.
Nell’epoca repubblicana i Romani utilizzavano il cosiddetto calendario di Numa, una datazione erronea che portò ad uno sfasamento di circa tre mesi rispetto alle stagioni. A sistemare la situazione fu Giulio Cesare che, incaricando l’astronomo alessandrino Sosigene, fece progettare un calendario più funzionale. Il calendario Giuliano entrò in vigore nel 46 a.C., anno che eccezionalmente fu di 456 giorni per riallineare i mesi alle stagioni tradizionali.
Nel 45 a.C. il calendario giuliano andò a regime con dodici mesi, 11 alternati da 31 e 30 giorni e un mese da 29, con un giorno intercalare in più ogni 4 anni. Questo era detto bis-sextum, che divenne in seguito bisestile. L’anno ebbe quindi una durata media di 365 giorni e 6 ore.
Una delle caratteristiche più importanti del nuovo calendario fu l’inizio: a gennaio e non più a marzo. I nomi dei mesi del calendario giuliano erano quindi Ianuarius, Februarius, Martius, Aprilis, Maius, Junius, Quintilis, Sextilis, September, October, November, December ma con l’assassinio di Cesare nel 44 a.C. il mese Quintile fu in suo onore ribattezzato Iulius (Luglio).
Fraintendendo le indicazioni di Sosigene per un certo periodo, l’anno bisestile fu collocato ogni 3 anziché ogni 4, creando un nuovo errore che fu poi corretto da Augusto. Con l’occasione il mese Sestile fu ribattezzato Augustus (Agosto) in onore dell’imperatore e la sua lunghezza fu portata a 31 giorni (come Luglio). Per pareggiare i conti furono aggiornate anche le lunghezze di Febbraio, Settembre, Ottobre, Novembre, Dicembre rimanendo invariate da allora fino ad oggi.
Per rimediare allo sfasamento di 3 giorni Augusto fece sospendere l’intercalazione del giorno bisestile fino all’anno 8, che risulta quindi essere il primo anno bisestile dell’era cristiana.
Il calendario giuliano rimase in vigore fino al 1582, quando una nuova riforma avrebbe introdotto il calendario Gregoriano.
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