Scopriamo l’Arca di San Pietro Martire
L’Arca di San Pietro Martire, di cui tutti conosciamo molto bene la storia, è un’opera scultorea in stile gotico realizzata in marmo bianco di Carrara da Giovanni di Balduccio, datata 1339 e conservata nella Cappella Portinari della basilica di Sant’Eustorgio a Milano.
Sul coperchio del sarcofago è ben visibile la dicitura in latino Magister Johannes Balducii de Pisis sculpsit hanc archam anno Domini MCCCXXXVIIII, ovvero “il Maestro Giovanni di Balduccio da Pisa scolpì questa arca nell’anno del Signore 1339”.
Azzone Visconti, Signore della città negli anni trenta del 1300, promosse diverse commissioni artistiche radunando a Milano alcuni dei più celebri artisti italiani dell’epoca, tra i quali anche Giotto, e chiamò Giovanni di Balduccio per la realizzazione dell’arca dedicata al Santo Domenicano per custodirne i resti.
Giovanni di Balduccio è stato uno scultore toscano, originario di Pisa, attivo tra il 1320 e il 1347. Tra le sue prime esperienze troviamo l’apprendistato da scalpellino nel grande cantiere dell’Opera del Duomo di Pisa, successivo all’allontanamento di Giovanni Pisano e Tino di Camaino, due grandi maestri della scultura toscana. Con Pisano in particolare, Balduccio sembra condividere alcuni stilemi e caratteristiche esecutive.
Attivo a Bologna nei primi anni ‘30, qui lascia un polittico marmoreo a lungo rimasto nella Basilica di San Domenico e ora smembrato, che doveva essere parte dell’altare della cappella del Castello di Galliera, costruito nel 1331/32 e destinato a residenza pontificia ma demolito già nel 1334.
Nonostante le poche notizie biografiche disponibili su Giovanni di Balduccio, si sa che è stato attivo principalmente in Toscana e a Milano, dove si trasferì su invito di Azzone Visconti, intorno al 1334.
Tra le opere da lui firmate troviamo alcune sculture di Sarzana (1327), San Casciano in Val di Pesa (1330-31) e Milano (1339 e 1347), mentre la sua ultima impresa artistica parrebbe essere stata la decorazione della facciata della chiesa di Santa Maria di Brera.
Dopo il 1349, anno in cui gli è stata offerta la nomina a capomastro del cantiere del Duomo di Pisa, che rifiutò, non si hanno più sue notizie.
Tra le commesse di Milano troviamo appunto l’Arca di San Pietro Martire, nella quale le spoglie furono spostate nel 1340 e inizialmente posizionate nella navata centrale della Basilica. Nel Settecento l’Arca fu poi spostata all’interno della rinascimentale Cappella Portinari, attigua alla chiesa, dove è possibile ammirarla ancora oggi.
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La Cappella di San Domenico, tra la fine del Cinquecento e i primi anni del Seicento, la cappella fu decorata dall’artista Andrea Pellegrini, che ottenne la commissione per la realizzazione di affreschi nella quinta cappella e nella prima cappella a destra della basilica.
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