Gli elementi architettonici e decorativi della facciata della Basilica di Sant’Eustorgio

Di recente il protiro, i portali e le porte di ingresso della Basilica di Sant’Eustorgio sono stati oggetto di un restauro conservativo.

Il protiro della Basilica di Sant’Eustorgio è realizzato in una pietra simile a quella di Angera, una dolomia porosa ma facilmente lavorabile, ed è composto da un tettuccio a due falde sorretto da colonnine sottili e poggianti su due leoni. Questo tipo di elemento architettonico prende il nome di “stiloforo” e viene usato per indicare una scultura zoomorfa che fa da basamento per le colonne dei pulpiti o dei protiri.

Ognuno dei leoni rappresentati ai lati del portale centrale della basilica tiene tra le zampe un agnello. Il leone è simbolo di fortezza e, posto all’ingresso delle chiese, simboleggia la forza che sta di guardia allo spazio sacro. Nella tradizione medievale, il leone ha una simbologia polivalente, che gli attribuisce sia il compito di guardiano che quello di allontanare gli influssi maligni: è un animale che uccide e divora le sue prede, ma che allo stesso tempo trasmette loro una parte della sua potenza. Costituisce un simbolo di giustizia, perché non infierisce sul nemico atterrato ma lo punisce in modo severo, è allo stesso tempo pietoso e implacabile. Nell’iconografia romanica il leone è anche allegoria di Cristo giudice, amorevole con i buoni ma inflessibile con i malvagi: il leone che tiene tra le zampe, in segno di supremazia e, insieme, di protezione, un agnello, un cervo o una figura umana, frequente tanto nei protiri romanici, soprattutto in Italia e in Provenza, è una metafora di Cristo che difende il fedele.