Moda rinascimentale alla corte Sforzesca
La pala che raffigura Pigello Portinari inginocchiato davanti a San Pietro Martire, collocato nella scarsella della Cappella Portinari, è una delle opere presenti nella Cappella che ci permettono di dare un volto al suo committente ed avere un’idea del suo aspetto fisico.
Pigello appare come un uomo distinto ed elegante, vestito con abiti dell’epoca rinascimentale, con una pellanda – il classico soprabito ampio e lungo fino al ginocchio o ai piedi, in panno di lana, velluto o seta con maniche larghe, spesso decorate con frappe, e foderato di pellicce selvatiche o domestiche – o un soprabito corto declinati in diversi colori, verde e nero negli affreschi del Foppa, damascato rosso nella pala (come è stato evidenziato dalle analisi per il restauro).
Sempre seguendo la moda di allora, Pigello porta i capelli corti e un copricapo, che nei dipinti del Foppa è lineare e senza bordi mentre nell’opera del Bembo con San Pietro è più simile ad un capperone, il tipico cappello a metà tra il cappuccio ed il turbante.
Oltre a Pigello, anche gli altri componenti della famiglia Portinari (i fratelli Tommaso e Acerrito), che si possono forse individuare nelle raffigurazioni degli episodi della vita di San Pietro Martire, indossano un altro capo tipico dell’epoca rinascimentale: il farsetto. Questo era un indumento maschile, corto e leggermente imbottito con strati di lino, seta, lana o velluto; abbottonato generalmente sul davanti, era previsto sia con che senza maniche. Il farsetto era un capo di abbigliamento utilizzato dagli uomini di classe medio-alta e rimase in voga, seppur con leggere variazioni di forma e materiale, per diversi secoli.
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