L’Arca di San Pietro Martire al centro di un laboratorio didattico
Nel 1252 San Pietro da Verona fu ucciso da due catari (perciò martire) e sepolto nel cimitero nei pressi della basilica.
L’anno successivo, in occasione della canonizzazione, ebbe luogo la ricognizione delle spoglie del santo: il capo fu distaccato e conservato a parte, presumibilmente, in un corpo di fabbrica attiguo all’attuale vestibolo della cappella Portinari; il corpo fu invece deposto in un modesto sarcofago, collocato nella quinta cappella della navata sinistra.
Intorno al 1336, i domenicani, grazie a diversi contributi legati alla figura di Azzone Visconti commissionarono un nuovo monumento. L’opera venne affidata allo scultore Giovanni di Balduccio, formatosi nell’ambiente di Giovanni Pisano e Tino di Camaino, e ultimata in tre
anni di lavoro.
Nel 1736 il monumento fu trasferito nel coro della Cappella Portinari e nell’ottavo decennio dell’Ottocento venne spostato presso il centro della cappella, ove attualmente si trova.
L’arca è in marmo di Carrara, sorretta da otto pilastrini in marmo rosso di Verona; a essi sono addossate otto statue rappresentanti Virtù ai cui piedi sono collocati animali simbolici. Sul sarcofago sono scolpiti otto rilievi con storie di San Pietro Martire.
Le scene sono intervallate da otto statuine: i Dottori della Chiesa in corrispondenza degli spigoli, sulla fronte, San Pietro e San Paolo, sul retro Sant’Eustorgio e San Tommaso d’Aquino. Al di sopra di esse, all’altezza della base del coperchio a tronco di piramide, si elevano otto sculture simboleggianti i cori angelici. Sugli spioventi dello stesso sono scolpite varie figure mentre al di sopra è posto un finimento, a forma di tabernacolo cuspidato, entro il quale sono poste le statue a tutto tondo di Maria assisa, San Domenico e San Pietro Martire; sulla cimasa il Salvatore con due serafini.
È proprio attorno al tema dell’Arca di San Pietro Martire ed i miracoli rappresentati nelle scene scolpite su di essa che si sviluppa uno dei prossimi progetti del Museo per il 2021.
Si tratta di un progetto didattico dedicato ai bambini con disabilità delle classi infanzia, primarie e medie che mira alla stimolazione della loro memoria, creatività e fantasia.
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