La storia della Darsena

Forse in pochi sanno che la Darsena di Milano è situata nella zona dove un tempo esisteva un artificiale bacino d’acqua chiamato laghetto di Sant’Eustorgio. Realizzato in epoca medievale, questo specchi d’acqua si trovava all’incirca tra l’omonima basilica e i caselli daziari di piazza XXIV Maggio. Inizialmente veniva alimentato dalle acque della Vettabbia che confluivano qui insieme a quelle del fiumi Olona e Seveso.

Questo laghetto venne costruito prima del 1211, anno dopo il quale iniziò ad accogliere le acque del Naviglio Grande, prolungato fino a Milano proprio in quel periodo. Nel 1388 venne creato invece il laghetto di Santo Stefano, un piccolo porto per l’attracco dei barconi che trasportavano il marmo di Candoglia per il cantiere del Duomo di Milano.

È proprio quando si trattò di far arrivare il marmo al Duomo, via Ticinello, nel XIV secolo, che i pesanti blocchi crearono i primi problemi di pescaggio, dal momento che le acque non erano molto profonde.

darsena

La Darsena fu voluta e realizzata nel 1603 dal governatore spagnolo Pedro Enríquez de Acevedo conte di Fuentes per trasformare il laghetto di Sant’Eustorgio in un vero e proprio porto per la città di Milano. Da quel momento, la zona divenne un importante snodo commerciale per i milanesi, nonché un luogo di lavoro, pesca o svago.

Nel giro di un secolo, tutta la zona cambiò radicalmente la propria identità.

Così come la Darsena, il laghetto di Sant’Eustorgio era allora collegato al fossato delle mura spagnole di Milano, riceveva le acque del Naviglio Grande e come emissario aveva il Cavo Ticinello (ancora oggi scolmatore della Darsena); la caratteristica conformazione curva che tutt’ora appartiene a questo bacino d’acqua è dovuta proprio alla necessità di seguire la forma delle mura del 1560.

Le fondamenta delle mura spagnole sono state rinvenute nel 2015 durante i lavori di ristrutturazione in vista di Expo e sono tutt’ora visibili dal pubblico da piazza XXIV Maggio.