San Carlo Borromeo e la Basilica di Sant’Eustorgio: Riforma, Culto e Reliquie dei Re Magi

Il 4 novembre, la Chiesa celebra la festa di San Carlo Borromeo, uno dei santi più importanti e venerati della storia della cristianità milanese e italiana. La sua figura è indissolubilmente legata alla città di Milano, dove, come arcivescovo dal 1564 al 1584, si impegnò in una vasta opera di riforma spirituale e pastorale, lasciando un’impronta duratura sulla città e sul suo popolo. Tra le numerose chiese e basiliche che beneficiarono della sua opera, un posto speciale è occupato dalla Basilica di Sant’Eustorgio, noto per custodire le reliquie dei Re Magi.

Nella Basilica di Sant’Eustorgio, Carlo Borromeo decise di intervenire profondamente, sia dal punto di vista strutturale che spirituale. Con l’intento di rendere più solenne e adeguato il culto in questo luogo sacro, si dedicò a restaurare e abbellire la basilica, incoraggiando una spiritualità autentica e rigorosa, in linea con i principi stabiliti dal Concilio di Trento. Gli interventi sulla Basilica di Sant’Eustorgio comprendevano la riorganizzazione degli spazi liturgici e la promozione di una spiritualità più raccolta e austera, con l’obiettivo di fare di questo luogo un centro di devozione per i fedeli milanesi. Le direttive di San Carlo Borromeo miravano a rafforzare il senso di sacralità e di raccoglimento nella basilica, assicurando che i riti e le celebrazioni fossero eseguiti con la massima dignità.

Una delle caratteristiche più significative della Basilica di Sant’Eustorgio è la presenza delle reliquie dei Re Magi, che, secondo la tradizione, furono portate a Milano nel IV secolo da Sant’Eustorgio, allora vescovo della città. Queste reliquie hanno un valore spirituale inestimabile, rappresentando per i fedeli un segno della presenza divina e un simbolo del mistero cristiano. Durante il suo episcopato, San Carlo Borromeo promosse intensamente il culto dei Re Magi, riconoscendo l’importanza di queste reliquie per la devozione popolare. All’epoca, le reliquie si trovavano a Colonia, in seguito al furto orchestrato da Federico Barbarossa. Pertanto, la ritualità si concentrava sugli oggetti legati ai Magi ancora presenti a Sant’Eustorgio: la grande arca che conteneva le reliquie quando furono trasportate a Milano da Sant’Eustorgio e una moneta che faceva parte dell’oro donato al Bambino Gesù. San Carlo si adoperò per riportare le reliquie a Milano, ma senza successo; solo nel 1903 il cardinale Andrea Carlo Ferrari riuscì a riottenere alcuni frammenti.